Un naso caratteristico, una barba ancor più inconfondibile. Che ci fanno Gino Bartali, indimenticabile fuoriclasse del ciclismo, e monsignor Aristide Pirovano, Vescovo missionario, fotografati insieme sullo sfondo di un paesaggio alpino o dolomitico? È quello che l’Associazione Amici di Monsignor Aristide Pirovano desidera scoprire, diffondendo l’immagine allegata a questo comunicato, con l’auspicio che, tra quanti la vedranno sulla stampa oppure online, qualcuno possa saperne di più.
La fotografia proviene dall’archivio di Giovanni Michelotti, per molti anni braccio destro di Vincenzo Torriani nell’organizzazione e nella direzione delle competizioni ciclistiche promosse dalla Gazzetta dello Sport, scomparso nel 2015: come Torriani, anche Michelotti era legato a padre Aristide da sentimenti di stima e di amicizia. A ritrovare la foto è stato il giornalista Gianfranco Josti, a lungo inviato del Corriere della sera sulle strade del ciclismo e non solo, genero di Michelotti.
Erbese d’origine, Josti è entrato recentemente nel Consiglio direttivo dell’Associazione Amici di Monsignor Aristide Pirovano: quando ha trovato la foto nell’archivio di famiglia, ha voluto condividerla con gli altri consiglieri e così è nata l’idea di ricostruirne la storia.
Diamo qualche dettaglio in più. L’immagine risale sicuramente a un periodo seguente al 1955, anno dell’ordinazione episcopale di padre Aristide, che nello scatto porta la croce di vescovo; quindi è successiva al ritiro di Bartali, che lasciò l’attività agonistica al termine del 1954. Nella fotografia sono ritratte in tutto nove persone. Bartali e padre Aristide sono al centro. Il primo a sinistra è sicuramente un sacerdote, probabilmente lo sono anche i due alla destra di Bartali, mentre sugli altri sarebbe azzardato fare ipotesi. Sullo sfondo si vedono montagne imponenti, il che lascerebbe supporre un passo alpino o dolomitico.
Sulla sinistra l’ingresso di quello che potrebbe essere un rifugio o una locanda: sulla parete, una réclame della Coca-Cola e una insegna in pietra, su cui però non si riesce a decifrare alcuna scritta.
Gli Amici hanno deciso di rendere pubblica la foto con la speranza che qualcuno possa individuare il luogo, il contesto e gli altri personaggi. Chiunque avesse informazioni in merito, può scrivere a info@amicimonspirovano.it
Questa piccola “indagine” storica prelude a un’iniziativa dedicata appunto al rapporto tra monsignor Pirovano e la bicicletta, che rientra tra gli eventi ideati in occasione del 25mo della morte del Vescovo missionario erbese (3 febbraio 1997) e di cui a breve saranno resi noti i dettagli.